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....le antenne di LoFar consentono agli astronomi di vedere ciò che avviene nelle regioni di formazione stellare o nei nuclei galattici attivi, dove albergano i buchi neri supermassicci. Buchi neri che divorano la materia in caduta verso il loro orizzonte degli eventi, innescando in tal modo l’emissione dei potentissimi getti radio captati dalle antenne di LoFar, permettendoci di osservarne in dettaglio la struttura interna e di svelarne aspetti fino a oggi sconosciuti.
https://www.media.inaf.it/.../lofar-getti-radio-bassa.../...
Credit: Media Inaf

L'elicottero Ingenuity Mars della NASA ha scattato questa foto, catturando la propria ombra, mentre si librava sulla superficie marziana il 19 aprile 2021, durante il primo volo controllato a motore su un altro pianeta. Ha utilizzato la sua telecamera di navigazione, che segue autonomamente il suolo durante il volo.

L'elicottero Ingenuity Mars è stato costruito da JPL, che gestisce anche questo progetto di dimostrazione tecnologica per il quartier generale della NASA. È supportato dalla direzione della missione scientifica della NASA, dalla direzione della missione di ricerca aeronautica e dalla direzione della missione della tecnologia spaziale. L'Ames Research Center e il Langley Research Center della NASA hanno fornito un'analisi significativa delle prestazioni di volo e assistenza tecnica durante lo sviluppo di Ingenuity.

Un obiettivo chiave per la missione di Perseverance su Marte è l' astrobiologia , inclusa la ricerca di segni di antica vita microbica. Il rover caratterizzerà la geologia del pianeta e il clima passato, aprirà la strada all'esplorazione umana del Pianeta Rosso e sarà la prima missione a raccogliere e memorizzare roccia marziana e regolite (roccia rotta e polvere).

Le successive missioni della NASA, in collaborazione con l'ESA (Agenzia spaziale europea), avrebbero inviato veicoli spaziali su Marte per raccogliere questi campioni sigillati dalla superficie e riportarli sulla Terra per un'analisi approfondita.

La missione Mars 2020 Perseverance fa parte dell'approccio esplorativo della NASA Moon to Mars, che include le missioni Artemis sulla Luna che aiuteranno a prepararsi per l'esplorazione umana del Pianeta Rosso.

JPL, che è gestito per la NASA da Caltech a Pasadena, in California, ha costruito e gestisce le operazioni del rover Perseverance.

Per saperne di più sulla perseveranza:

mars.nasa.gov/mars2020/

nasa.gov/perseverance

Credito: NASA / JPL-Caltech


All'inizio  di dicembre 2020 é completamente collassato il radiotelescopio più celebre del mondo, quello di Arecibo: un cavo si è spezzato, facendo crollare una delle tre torri che sostenevano il telescopio del diametro di 305 metri, provocando danni alla parabola e alle strutture circostanti. Non risultano feriti a seguito del crollo. Il grande radiotelescopio a Porto Rico, famoso per la caccia ai segnali di vita extraterrestre, era appena andato in pensione, proprio per motivi di sicurezza, per decisione della National Science Foundation (Nsf) degli Stati Uniti, che lo gestisce insieme all'Università della Florida centrale. Gli ingegneri stanno lavorando per valutare la stabilità delle altre strutture dell'osservatorio.

Le priorità principali sono mantenere la sicurezza nel sito e condurre una valutazione completa dei danni. Il telescopio era una parte fondamentale della struttura, ma l'osservatorio dispone anche di altre infrastrutture scientifiche ed educative che la fondazione Nsf punta a riportare operative al più presto. "Siamo rattristati da questa situazione, ma grati che nessuno sia rimasto ferito", ha detto il direttore dell'Nsf, Sethuraman Panchanathan. "Quando gli ingegneri ci hanno informato - ha aggiunto - che la struttura era instabile e rappresentava un pericolo per il personale, abbiamo preso sul serio i loro avvertimenti".

L'obiettivo, ha concluso, "è ora valutare il danno, trovare modi per ripristinare le operazioni delle altre strutture dell'osservatorio e lavorare per continuare a sostenere la comunità scientifica". Nell'agosto scorso uno dei cavi del telescopio si era inaspettatamente staccato. Secondo i calcoli, i cavi rimanenti avrebbero dovuto sostenere il carico mentre ingegneri e tecnici lavoravano per riparare il danno. Tuttavia, un secondo cavo si è rotto il 6 novembre, indicando che anche altri cavi probabilmente erano più deboli del previsto, motivo che aveva portato alla chiusura della struttura.

 
 

L’Event Horizon Telescope, collaborazione internazionale che vede la partecipazione di centri di ricerca in tutto il mondo, svela oggi la foto del secolo.
L’immagine rivela il buco nero al centro di Messier 87, un’enorme galassia situata nel vicino ammasso della Vergine. Questo buco nero dista da noi 55 milioni di anni luce e ha una massa pari a 6,5 miliardi e mezzo di volte quella del Sole.

L’Eht collega gli otto radiotelescopi dislocati in diverse parti del pianeta dando vita a un telescopio virtuale di dimensioni pari a quelle della Terra...
Credit: Media Inaf
<Drf>

https://www.media.inaf.it/2019/04/10/prima-foto-buco-nero/amp/

 
 

Dopo circa 6 ore, il tempo necessario per percorrere la distanza che ci separa da Ultima Thule, l'immagine inviata dalla sonda New Horizon ha raggiunto la Terra, mostrandoci la vera forma dell'ultimo corpo celeste esplorato da una sonda inviata dall'umanità dopo Plutone: una "scamorza" questa è la forma di Ultima Thule un antichissimo oggetto situato nella fascia di Kuiper distante oltre 6 miliardi di km.

https://www.media.inaf.it/2019/01/03/ultima-thule-hd/

http://pluto.jhuapl.edu/…/2019-…/Jan2_Presser-MASTR_V2.1.pdf

 

L' 11 Ottobre 2017, si sono celebrati i funerali del compianto amico, socio e Vicepresidente del Gruppo Astrofili del Salento, Fabio Perrone scomparso il 3 Ottobre 2017.
Come da suo desiderio abbiamo provveduto ad una raccolta fondi da donare alla Associazione Italiana Donatori Organi (A.I.D.O) per la quale si è messo insieme la somma di €. 600.00 il cui versamento è stato effettuato il 25 ottobre 2017.
Alla raccolta fondi hanno partecipato (in ardine alfabetico):
Accoto Vito
Caforio Giancarlo
Carlino Omar
Capoccia Francesco
Cozza Salvatore
De Mauro Angelo
De Ronzo Fernando
Di Lorenzo Nicola
Geusa Fabio
Gnoni Ivano
Grauso Teresa
Ingrosso Maura
Lagna Pierpaolo
Leo Andrea
Lezzi Pantaleo
Manca Andrea
Maroccia Giovanni
Marsano Andrea
Martina Giuseppe
Migliorini Valerio
Morgante Gabriele
Paladini Paola
Palazzo Tony
Pezzuto Debora
Piccinno Giuseppe
Rizza Vincenzo
Ruggeri Michael
Scardino Carmine (Andrea)
Stella Tommaso
Vergine Vittorio

 

Il 15 ottobre 1997, a Cape Canaveral in Florida, un razzo Titan IV spediva in orbita due tra i più costosi e sofisticati apparecchi mai costruiti dalla specie umana – Poco più di sei anni dopo, compiuto un viaggio di un miliardo e mezzo di chilometri, la sonda Cassini e il lander Huygens raggiungono finalmente l’orbita di Saturno, e iniziano la loro missione di esplorazione.
Durante i tredici anni successivi, Cassini invierà verso la terra migliaia di immagini e di dati riguardo al complesso e delicato sistema di anelli e di lune attorno al più spettacolare gigante gassoso del nostro Sistema Solare. Le incredibili immagini di Saturno.
Domani,
15 settembre 2017, lLA Sonda  Cassini si + "tuffata" l’interno dell’atmosfera di Saturno, terminando la propria lunga carriera soccombendo alle tremende temperature e pressioni che incontrerà durante la discesa...

http://www.media.inaf.it/2017/09/12/cassini-timeline-interattiva/

http://www.media.inaf.it/2017/09/15/tuffo-nuvole-saturno/

 

Questa scoperta è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale», sottolinea infine Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica. «Sapere con sempre maggiore sicurezza che oltre il nostro Sistema solare ci sono luoghi potenzialmente favorevoli alla vita è semplicemente affascinante».

http://www.media.inaf.it/2017/02/22/sistema-planetario-sette-terre/

 

... a proposito di inquinamento luminoso:
di seguito il link relativo alla Conferenza Internazionale sulla Luce Artificiale Notturna che si è tenuta a Cluj-Napoca (Romania) dal 26 al 28 settembre 2016, che ha visto, tra gli altri partecipanti, anche una partecipazione italiana, sia con alcuni ricercatori italiani (operanti per lo più all’estero) nei settori dell’ecologia e dei beni culturali, che con una presentazione congiunta del progetto BuioMetria Partecipativa in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR.

http://attivarti.org/v2/la-quarta-conferenza-internazionale-sulla-luce-artificiale-notturna/

 

Trovato un pianeta all'interno della zona abitabile della stella più vicina a noi
La campagna "Pale Red Dot" (Piccolo Punto Rosso) rivela un mondo di massa simile a quella della Terra in orbita intorno a Proxima Centauri

http://www.eso.org/public/italy/news/eso1629/?lang#.V77ZxjrBbzs.facebook

 

Oltre a inviare missioni che studiano gli ambienti marziani in situ, si cercano sulla Terra analoghi "suoli marziani" per testare i metodi di ricerca di biosignatures, ovvero tracce della presenza di vita. Gli ambienti fluviali e lacustri su Marte sono composti prevalentemente da roccia basaltica. L'Islanda è una località ben nota per la ricerca di analoghi marziani per l'alterazione acquosa della crosta basaltica e la formazione di canali simili a quelli presenti su Marte.
Un componente del G.A.S, ha preso parte a questa importante missione in Islanda:
Giulia Alemanno è dottoranda in astrofisica presso l'Università del Salento e fa parte del gruppo del laboratorio di planetologia di Lecce. La sua attività scientifica si basa sullo studio di superfici planetarie, in particolare del pianeta Marte, alla ricerca di segni della presenza di forme di vita estinte o attuali. Si occupa inoltre dello studio spettroscopio di materiali di interesse planetario. È coinvolta in iniziative di divulgazione scientifica ed è appassionata di fotografia. Componente del Gruppo Astrofili Salentini, ama osservare il cielo con il suo telescopio. Siamo felici di annunciarvi che collaborerà con Tom's Hardware per la produzione di contenuti scientifici.
http://www.tomshw.it/…/viaggio-di-un-astrofisica-in-islanda

 

Nella costellazione dell’Acquario, a circa 40 anni luce dal pianeta Terra
attorno ad una stella conosciuta in breve come TRAPPIST-1 un astro molto più piccolo e freddo del Sole, i ricercatori hanno scoperto che ruotano tre pianeti di dimensioni simili alla Terra.
TRAPPIST-1 e' invisibile ad occhio nudo o con un telescopio amatoriale.
È un tipo di stella che gli astronomi definiscono una nana ultra-fredda,
molto meno calda e quindi più rossa del Sole, e di dimensioni ridotte, risultando poco più grande del pianeta Giove....tale che si potrebbe definire un "sistema gioviano"....
Credit: Media Inaf

http://www.media.inaf.it/2016/05/02/tre-pianeti-promettenti/

 

L’onda azzurra e l’onda arancione. Captate a migliaia di chilometri di distanza l’una dall’altra. Così lontane, eppure così perfettamente sovrapponibili. La stessa onda, dunque. Una firma inequivocabile.
È la storia dell’unione fra due oggetti che più estremi non si potrebbe: due buchi neri con masse equivalenti a 29 e 36 masse solari. Unione pacata, armoniosa, civile? O violenta, selvaggia, catastrofica come la personalità dei protagonisti potrebbe suggerire? Fino al 14 settembre scorso non avevamo gli strumenti per dirlo. O meglio: non avevamo il senso giusto e indispensabile per cogliere questa pazzesca storia. Potevamo solo immaginarla. Ed è da un secolo che la immaginiamo, che la fantastichiamo, che ne cogliamo qua e là tracce indirette. È da quando quel geniaccio inarrivabile di Albert Einstein ci ha spoilerato il finale che l’abbiamo indagata e ricostruita al punto, quella storia, che ci sembrava quasi d’averla già sentita.....
Credit: Media Inaf
<DRF>

http://www.media.inaf.it/2016/02/11/vedere-sentire-onde-gravitazionali/

 
 

Utilizzando il telescoio spaziale Hubble di NASA ed ESA, un team internazionale di astronomi ha misurato la distanza di una nuova galassia, chiamata GN-Z11. Sebbene sia estremamente debole, la galassia è insolitamente brillante, considerata la sua distanza da Terra: quasi 13.5 miliardi di anni luce. La misura della distanza di GN-Z11 offre una forte evidenza a favore di altre osservazioni di galassie lontane e inaspettatamente luminose, dimostrando che ci stiamo avvicinando sempre di più alle prime galassie che si sono formate nell’Universo.

http://www.media.inaf.it/2016/03/03/hubble-galassia-record/

 
 
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